Home Blog categoria Numeri aritmetici o simbolici?
Generale

 numeri

 

Quando si legge la Bibbia viene spesso da chiedersi se i numeri in essa contenuti abbiano valore letterale oppure simbolico. Ebbene, i numeri nella Bibbia, nei vangeli, non hanno solo un valore matematico, aritmetico, ma quasi sempre figurato.

 

Alcuni esempi di valore simbolico o metaforico dei numeri che usiamo noi nella nostra lingua
italiana: è un'ora che ti aspetto, te l'ho detto "cento" volte! Se noi prendiamo un vaso di cristallo e lo gettiamo per terra si rompe "in mille pezzi". Perché diciamo mille? Perché "mille" nella nostra
cultura significa distruzione completa, magari va in settantacinque pezzi, ma nessuno dice: è caduto e si è rotto in settantacinque pezzi, ma dice: è andato in mille pezzi. Quando non vediamo una persona da tanto tempo, per esprimere la contentezza, diciamo: è un secolo che non ti vedo. Altri esempi: "andare a fare due passi", "scrivere due righe", il "terzo mondo", “erano presenti in quattro gatti”, dirlo ai quattro venti”.
Quindi, ogni numero che c’è nei vangeli non ha mai il valore che gli si da’ matematicamente, ma è
sempre una figura.
Per esempio il numero 3 significa completamente. Pietro che tradisce tre volte vuol dire che lo
tradisce completamente. Quando Gesù dice ai suoi discepoli che risusciterà dopo "tre giorni", o al
"terzo giorno", non sta dando indicazioni prettamente temporali. Avete mai provato a contarli questi tre giorni? Ma neanche se li stirate vengono fuori. Perché se Gesù è morto il venerdì pomeriggio e la domenica mattina all’alba già era vivo, non sono trascorsi certo tre giorni. Ma Gesù non sta dicendo tre giorni di calendario, ma che torna in vita completamente.
Il 4 richiama i quattro punti cardinali.
Il 5 richiama i cinque libri del Pentateuco, cioè la legge. Oppure, con i suoi multipli 50, 500, 5000 può indicare l’azione dello Spirito Santo. Conosciamo tutti il termine ‘pentecoste’. Pentecoste che significa cinquanta giorni, l’azione dello Spirito Santo. Quindi cinque e i suoi multipli indicano che in qualche maniera c’è l’azione dello Spirito Santo. Il 6 è un numero che indica che manca qualcosa, l’incompletezza, perché la totalità viene espressa dal 7. Oppure, nella simbolica ebraica, è il numero che ricorda la creazione dell’uomo, avvenuta secondo il racconto della Genesi il sesto giorno. Ecco perché ogni volta che si tratterà di veder l’uomo nella sua pienezza, nei Vangeli comparirà il numero 6 o il sesto. Il 7 significa tutto, tutto quello che uno ha. L’8 riguarda, nelle prime comunità cristiane, la vita indistruttibile, perché Gesù è risuscitato l’ottavo giorno. Quando nel Vangelo troviamo il numero 12 significa il popolo di Israele con le sue 12 tribù. Lo stesso il numero 40 significa una generazione, tutta la vita. Quando nel Vangelo di Marco si legge che Gesù è stato quaranta giorni nel deserto (Mc 1,12), non significa che Gesù ha fatto questo braccio di ferro con Satana e alla fine ha vinto, ma significa che tutta la vita di Gesù è stata un duello. Il 72 rappresenta tutta l’umanità. A quell'epoca, infatti, le nazioni pagane conosciute erano 72.